L’inizio della fine

Versione breve.

Ed eccoci tornati ad una nuova puntata dell’isola dei famosi, dove ancora i nostri eroi (con l’assenza di Udhur) sono ancora naufraghi dopo aver rischiato la pellaccia contro Thoradin in persona. Lì fermi su una zattera di ghiaccio cominciano a pregare perché non sanno che fare e la nostra angelica Westra ha una visione (con alla fine una fregatura che media shopping levate) che riesce a portarli sotto una caverna in fondo all’oceano. Ovviamente c’è solo un modo per tornare sulla terra in salvo: bruciare tutto quello che non è di famiglia (manco i gioielli). Grazie all’animo nobile riescono a tornare nudi sulla terra ferma. Aspettando il glorioso arrivo di Udhur i nostri eroi, con una tettona svenuta e un drago d’oro svenuto ed incatenato (già sappiamo cosa ci farà Westra), ritornano ad umili lavori per guadagnarsi da vivere, tra cui lo spaccio di alimenti nel mercato nero, ma fortunatamente durò poco. Grazie all’affascinante arrivo di Udhur per salvarli la compagnia è riunita e di corsa tornano ad Eddara che tra 7 giorni verrà attaccata da Thoradin e il suo esercito con anche un piccolo aiuto: il drago anziano Barash. Tra la preparazione delle difese e cercare di escogitare una strategia, il buon vecchio drago appare prima del previsto con in sella Icarus, che facendo il doppio gioco ha fatto uscire allo scoperto il drago che i nostri valorosi guerrieri hanno sconfitto in maniera epica (a costo di metà popolazione e città di Eddara). Guarire i feriti, bruciare i morti, insomma ce sta da fa tanto ma mentre i 12 apostoli al completo stanno decidendo le tattiche una strana tempesta sta arrivando…

Nell’ultima, incredibile avventura, i Nostri sono nuovamente naufraghi dopo il possente attacco di Thoradin. Questa volta, però, la situazione è peggiore: Rachel e Kalvin (continuo a non ricordare il nome) sono svenuti. Per tirarsi fuori dall’acqua e non fare la fine dei cetriolini in salamoia, Westra crea una zattera di ghiaccio. I Nostri capiscono che la situazione è grave e nella disperazione iniziano a pregare un po’ tutte le divinità fino a che non crollano di sonno. Il giorno seguente Westra ha una visione e viene così trovata una luce infondo al mare proprio sotto di loro. In breve, si ritrovano tutti, dopo un po’ di impanicate, in una grotta nella quale si trova un santuario dedicato ad Umberlee (è proprio grazie al suo potere che i Nostri si trovano lì). Dopo un po’ di perlustrazione i Nostri scoprono che per uscire da questa “grotta trappola” si devono liberare di ogni avere, fatta eccezione per oggetti di famiglia. Questo porta i Nostri a perdere praticamente tutto quello che avevano ad eccezione delle armi principali.

I Nostri appena tornati sulla terra ferma

Tornati sulla terra ferma, i Nostri si ritrovano senza una lira e si mettono a lavorare per racimolare qualche spicciolo. Fortunatamente, dopo qualche giorno da aiutanti fabbri ed aver rubato il lavoro agli egiziani, arriva Udhur, giunto dopo un lungo viaggio proprio nella città in cui si trovano i Nostri.

Westra che cerca di racimolare qualche soldo

Ritornano tutti finalmente ad Eddara, ma purtroppo le sciagure per i Nostri non sono finite: il malvagio Thoradin sta marciando con tutti i suoi eserciti verso Eddara, e con lui c’è anche il drago rosso anziano Barash. Durante l’allestimento delle difese, i Nostri scoprono che lo stato di coma in cui si trova Kalvin è dovuto ad una divinità oscura che lo tiene imprigionato, mentre Rachel è nello stesso stato perché sta stringendo un patto con il Bahamut. Inoltre, Daregal e Harvey (i due che hanno perso più oggetti nella grotta trappola) scoprono come riottenere parte del loro equipaggiamento perduto: gettare una reliquia di Umberlee nel mare. In fretta e furia i due (e forse anche Westra) vanno da Balasar per chiedere indietro la reliquia di Umberlee trovata da loro in passato.

La dea Umberlee con la reliquia appena donatagli dai nostri eroi

Recuperato parte dell’equipaggiamento e tornati nuovamente ad Eddara i Nostri vengono attaccati in anticipo dal malvagio Barash, insieme ad Icarus. È proprio il mitico Icarus ad aver spronato il drago ad attaccare, fornendo così un combattimento ai Nostri solo contro il drago senza eserciti. Lo scontro è arduo, ma i Nostri ne escono vincitori con un incredibile colpo finale molto scenico. Purtroppo, però, la carcassa del nemico viene recuperata da Thoradin in un attimo di distrazione, e questo vuol dire una sola cosa: il drago tornerà come non morto! La città viene dunque evacuata ed iniziano i veri preparativi per la battaglia, mentre una tempesta incombe… una tempesta sia metaforica che letterale…